Sgominata un’organizzazione dedita alla clonazione delle carte di credito
Clonava carte di credito con profitti stratosferici, il trio di criminali arrestato il 24 novembre dalla Polizia di Stato di Pesaro. La banda faceva proprio le cose in grande; infatti gli inquirenti sospettano che in realtà l’attività del terzetto avesse referenti a livelli decisamente superiori in Romania, che tra l’altro è il maggior produttore di tessere magnetiche e di bancomat. Per questo, le indagini sono ancora all’inizio: i tecnici della Guardia di Finanza, infatti, stanno passando al setaccio gli oltre sessantacinquemila file contenuti nel personal computer sequestrato ai delinquenti.
La banda, salvo, ovviamente, eventuali futuri sviluppi, era composta da due cittadini italiani – lei, talentuosa stilista e “mente” del gruppo, lui, il suo compagno, con un passato da pugile – ed un cittadino rumeno, fisico da buttafuori, ex agente segreto e con alle spalle un poco invidiabile carnet di precedenti per rapina. I tre, probabilmente in virtù degli agganci internazionali del rumeno, riuscivano a procurarsi, a scapito degli ignari proprietari, codici di carte di credito, che trasferivano poi su tessere con banda magnetica, quindi clonate. Le carte venivano successivamente utilizzate per acquisti fittizi presso esercizi commerciali compiacenti, senza risparmiare alcun settore merceologico, con l’accordo che il 60% della somma incassata doveva andare in tasca all’organizzazione e il 40% agli esercenti coinvolti, e le proteste non erano ammesse, pena l’intervento del forzuto rumeno.
Il “fatturato” della banda si aggirerebbe in circa dieci milioni di euro: al trio di lestofanti la Polizia ha sequestrato alcune armi, attrezzature per la lettura delle carte di credito e addirittura un giubbotto antiproiettile. E’ ancora in corso la verifica dei conti dei due arrestati: il sospetto è che su di essi, però, non venisse versato alcunché.